
L’emergenza del COVID-19 ha stravolto la vita di tutte le persone determinando un cambiamento delle normali abitudini di ogni cittadino. Per fronteggiare l’emergenza sono state adottate varie misure per garantire il distanziamento sociale e limitare il contagio. Su tutte chiaramente ci sono le restrizioni che il governo italiano (e poi quello di tutti gli altri stati del mondo) hanno imposto ai cittadini attuando un lock-down che ha impedito ed ad oggi ancora impedisce, salvo eccezioni, l’uscita delle persone e le attività economiche qualificate come non essenziali. Chiaramente queste misure hanno determinato l’insorgenza di problematiche con risvolti anche sotto il profilo legale e giuridico. Un’eco di tali problematiche è ravvisabile nei rapporti contrattuali di più lunga durata come per le locazioni o, per quel che qui trattiamo, nelle assicurazioni RCA.
Visto che migliaia o addirittura milioni di persone si stanno trovando nell’impossibilità di utilizzare il proprio veicolo, risulta chiaro che delle soluzioni andavano trovate per consentire agli utenti assicurati di ottenere una perequazione dei loro interessi.
Le soluzioni attuate sono in primo luogo la proroga della validità delle polizze per un periodo di trenta giorni al termine della normale efficacia delle singole assicurazioni.
In secondo luogo è stata prevista la sospensione fino al 31 luglio 2020 delle polizze RCA dei veicoli realmente fermi su richiesta degli interessati. Tale misura è importante se solo si osservi che prima dell’introduzione del relativo emendamento al testo normativo che ha consentito la sospensione dell’assicurazione auto, era possibile per l’utente esclusivamente se la relativa facoltà era consentita dal contratto.
Una ulteriore soluzione che le associazioni stanno richiedendo in questo periodo è il rimborso della quota di polizza corrispondente al periodo in cui il veicolo non è stato utilizzato. Questa sarebbe certamente la scelta più giusta ed equa per venire incontro ai singoli assicurati.
Scelta discutibile è invece quella di alcune compagnie che prevedono un coupon di sconto per il mese in cui il veicolo è rimasto fermo, ma applicabile al successivo rinnovo. Si tratta più di strategia commerciale, che uno strumento per venire incontro alle reali esigenze dei clienti e per questo ritenerla discutibile è un eufemismo, ciò perché le compagnie in questo modo tentano di ottenere un rinnovo pensando così al proprio guadagno anziché offrire un vantaggio concreto all’assicurato.
In conclusione visto che il periodo delle restrizioni è stato prorogato e non è ancora certo quando terminerà sarebbe opportuno che venissero previste delle soluzioni realmente utili ai cittadini.