QUESITO:
Buongiorno, mio marito ha una sorella e dei genitori.
I suoi genitori nel corso di diversi anni hanno sempre sperperato denaro e mio marito 20 anni fa ha dovuto vendere una cascina per ripagare i debiti del padre.
Il padre aveva redatto anche uno scritto con cui veniva riconosciuto il debito verso mio marito.
Mia cognata che è molto avida sapendo che il padre aveva un debito verso il figlio si è fatta vendere la casa dei genitori in cambio di pagare una irrisoria cifra di 30000 euro di debiti del padre anche se la casa vale 800.0000 euro, i genitori spinti dall’indigenza hanno accettato a vendere la casa alla figlia con un contratto fittizio lasciando mio marito senza eredità perché l’unico bene cospicuo posseduto era la casa.
Chiedo di avere delle indicazioni su come potremmo agire per recuperare almeno la parte di casa che spetterebbe a mio marito.
RISPOSTA
Salve signora sicuramente c’è la possibilità di tutelare i diritti di Suo marito. Occorrono ulteriori e più dettagliate informazioni sulla vicenda per stabilire se la vendita dell’immobile eseguita dai genitori alla figlia è tale o se cela una donazione. Ad ogni buon conto, se i genitori fossero deceduti e la casa fosse l’unico bene in eredità o l’unico bene rilevante, andrebbe fatta dichiarare l’inefficacia o invalidità della eventuale vendita dell’immobile per poi procedere alla suddivisione dei beni caduti in successione nel rispetto della rispettiva quota di legittima, che in mancanza di un testamento, seguirebbe le regole della successione legittima con possibilità per Suo marito di ottenere la metà dell’intestazione dell’immobile. Le ripeto occorrono varie informazioni. Affidi l’incarico ad un legale. A disposizione per qualsiasi esigenza o chiarimento. Saluti